Vecchiaia

scritto da Zenogrigio
Scritto Ieri • Pubblicato 21 ore fa • Revisionato 21 ore fa
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Autore del testo Zenogrigio

Testo: Vecchiaia
di Zenogrigio

Vecchiaia



- Quindi, il segreto qual è?

- Che mi sento ancora con tutti i desideri in testa, ma con il fisico che non regge. Che non mi segue più nei voli pindarici, nei desideri, negli afflati, negli obiettivi che mi do.

- Magari, di meno.

- Anche queste rughe attorno agli occhi, la vista che si abbassa, le lenti spesse a separarmi dall’orizzonte.

- E allora?

- Le ossa scricchiolano, i muscoli indolenziscono, i movimenti rallentano.

- Già.

- Un disallineamento tra corpo e mente.

- Vero.

- Arrivo in affanno.

- Anche io.

- E quando mi specchio, non mi riconosco.

- Cioè?

- Mi sembra di vedermi, sempre, come fosse la prima volta.

- Ingegnoso.

- Deprimente. Come faccio ad indossare quello sguardo impaurito e vacuo? A portare vestiti da plasmare su un corpo che non sta più nel suo perimetro?

- I miei, di volumi, sono aumentati.

- E poi, queste rughe ed i folti capelli bianchi, sono un ingombro in cui inciampo di continuo.

- Devi ancora elaborare. Forse solo lasciarti andare, attraversare.

- Poi penso che la vecchiaia sia negli occhi di chi mi guarda ma non mi osserva più. Che la bellezza sbiadisce e allontana l’attenzione e il desiderio.

- Siamo più soli, normale no?

- La paura di potere di meno, di agire in sottrazione, di vedere svanire tutti quei motivi per cui mi piace alzarmi ogni giorno.

- Sì, forse è questo il segreto.

- E, allora?

- Allora, invecchiamo assieme amore mio.

Vecchiaia testo di Zenogrigio
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